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domenica 28 febbraio 2016

Operazione Valchiria, un geniale colpo di stato al Nazismo

Hitler aveva creato l'operazione Valchiria nel caso che, qualora fosse morto in un attentato, si ricreasse subito uno stato militare per non fare cadere il regime. Peccato che non avesse previsto che qualcuno come il colonnello Claus Schenk von Stauffenberg potesse servirsene per attuare un colpo di stato rovesciando le SS ed i relativi gerarchi nazisti.
Buffo vedere mentre si arrestano tra loro. Una trovata geniale degli insorti per fare rovesciare il regime senza sparare un colpo ma usando semplicemente la polizia del Reich, la Riserva. Peccato che l'alto gerarca Goebbels (già pronto con la capsula di cianuro in bocca) sciupi tutto passando al telefono lo stesso Hitler scampato all'attentato al maggiore Remer, comandante della Riserva.
Che piano diabolico! Che presa per i fondelli al regime nazista!

MYSTERIUM


Tratto da una stupefacente storia vera e interpretato da Tom Cruise, nel ruolo del colonnello Claus von Stauffenberg, OPERAZIONE VALCHIRIA è la cronaca del coraggioso e ingegnoso piano per eliminare uno dei più perversi tiranni che il mondo abbia mai conosciuto.
Orgoglioso della divisa che indossa, il colonnello Stauffenberg è un ufficiale leale che ama il suo paese, ma che è stato costretto ad assistere con orrore all'ascesa di Hitler e alla Seconda guerra mondiale. Ha continuato a servire nell'esercito, sempre con la speranza che qualcuno trovasse il modo per fermare Hitler prima che l'Europa e la Germania fossero distrutte. Quando si rende conto che il tempo stringe, Stauffenberg decide di entrare in azione e nel 1942 cerca di persuadere i comandanti del fronte orientale a rovesciare Hitler. Poi, nel 1943, mentre si sta riprendendo dalle ferite subite in combattimento, si unisce a un gruppo di uomini inseriti nei ranghi del potere che cospirano contro il tiranno. La loro strategia prevede di usare lo stesso piano di emergenza di Hitler per consolidare il paese nell'eventualità della sua morte - l'Operazione Valchiria - per assassinare il dittatore e rovesciare il governo nazista.
Con il futuro del mondo e il destino di milioni di persone, oltre alla vita della moglie e dei figli, appesi a un filo, Stauffenberg da oppositore di Hitler diventa l'uomo che deve uccidere Hitler.

 http://www.agiscuola.it

 

 
Claus Philipp Maria Schenk Graf von Stauffenberg (Jettingen-Scheppach, 15 novembre 1907Berlino, 21 luglio 1944) è stato un ufficiale tedesco che svolse un ruolo di primo piano nella progettazione e successiva esecuzione dell'attentato del 20 luglio, contro Adolf Hitler, e nel successivo tentativo di colpo di stato. Il suo cognome completo era Schenk Graf von Stauffenberg, in quanto la famiglia Stauffenberg aveva aggiunto il termine Graf (conte), come parte del cognome, dopo l'abolizione dei titoli nobiliari da parte della Repubblica di Weimar.

Trama

Tunisia, aprile 1943. Il colonnello conte Claus von Stauffenberg, ufficiale della 10ª Divisione Panzer, annota nel suo diario il suo malcontento in merito alla politica ed alle promesse di Adolf Hitler e la sua speranza di una fine rapida della guerra che sta portando la Germania alla devastazione. Durante un attacco aereo della Royal Air Force viene ferito gravemente perdendo l'occhio sinistro, la mano destra e due dita della mano sinistra e viene rimpatriato. Egli non è il solo ufficiale ad esprimere valutazioni fortemente negative sull'operato del dittatore. Infatti, il 13 marzo dello stesso anno, il generale Henning von Tresckow ha tentato di uccidere il Führer con una bomba a tempo, caricata con uno stratagemma sull'aereo Junkers Ju 52 che da Smolensk lo riporterà in Germania, ma l'attentato fallisce e, a causa l'arresto di uno dei cospiratori, si rende necessario trovare un sostituto e la scelta del generale Friedrich Olbricht cade proprio sul giovane colonnello.

Stauffenberg, inizialmente scettico sulla conduzione "politica" dell'operazione, dopo essere stato trasferito all'Ufficio generale dell'esercito attua delle modifiche all'Operazione Valchiria (Piano Walküre)[2]. Queste permettono di poter utilizzare e controllare, contro le SS ed i gerarchi del Partito Nazionalsocialista, le forze della "riserva", distribuite in Germania e nei paesi occupati. Perché questo possa avvenire sono necessari alcuni elementi: l'approvazione del nuovo piano da parte di Hitler, la complicità o l'assenso del generale Friedrich Fromm, comandante dell'esercito territoriale, e la morte del Führer. Fromm tuttavia, nonostante l'offerta del posto di comandante supremo dell'esercito, non intende prendere parte al complotto ma evita di denunciare Stauffenberg ed Olbricht, in prospettiva di quanto possa accadere in caso di morte di Hitler.

Il generale Henning von Tresckow viene intanto trasferito al fronte e sceglie di mettere Stauffenberg a capo della parte militare dell'operazione, non prima di avere raccomandato al colonnello di esaminare il problema delle comunicazioni provenienti dalla Tana del Lupo, sede del comando di Hitler dove avverrà l'attentato. Esse, infatti, dovranno essere bloccate, ed allo scopo egli convince il generale Erich Fellgiebel, responsabile delle comunicazioni, a collaborare con lui. Stauffenberg viene nominato capo di stato maggiore della riserva e questo gli darà modo di partecipare alle riunioni in cui sarà presente il dittatore e, come suo addetto, viene chiamato il tenente Werner von Haeften, fedele alla congiura. Insieme a lui e al generale Fromm, il 7 giugno 1944 (il giorno dopo il D-Day) si reca al Berghof, il complesso privato di Hitler a Berchtesgaden, riuscendo a fargli approvare le modifiche all'Operazione Valchiria.

 

 

 

Il colonnello Albrecht Mertz von Quirnheim si incarica di "istruire" Stauffenberg sull'uso del congegno che sarà utilizzato per l'attentato: due pacchi da 975 grammi di esplosivo al plastico che dovranno essere innescati con altrettante matite inglesi: due detonatori che, per essere attivati, devono essere schiacciati con una pinza, lasciando dai 10 ai 15 minuti di tempo per collocare l'ordigno ed allontanarsi. Carl Friedrich Goerdeler, che dovrebbe divenire Cancelliere dopo il colpo di Stato, dispone di non procedere se non sarà possibile uccidere, insieme ad Hitler, anche il comandante delle SS Heinrich Himmler, limitando di fatto la sfera di azione del colonnello. Infatti il primo tentativo, avvenuto il 13 luglio, data l'assenza di Himmler, viene bloccato, nonostante la riserva sia già stata allertata.

Le conseguenze sono immediate: il generale Fromm promette l'arresto ad Olbricht e Stauffenberg nel caso allertassero nuovamente la riserva senza suo ordine. Il colonnello rinfaccia a Goerdeler la sua inerzia nel procedere e quest'ultimo ne chiede la rimozione dal comando delle operazioni per avere tentato di procedere ugualmente senza la sua autorizzazione ma, in seguito all'ordine del suo arresto, dovrà forzatamente farsi da parte ed il generale Ludwig Beck, nel piano della congiura futuro Capo di stato, lascia da quel momento mano libera a Stauffenberg.

Il 20 luglio 1944, giorno dell'attentato, Stauffenberg, insieme al tenente von Haeften, si reca nuovamente a Rastenburg ma, una volta arrivati, ricevono la notizia che la riunione è stata anticipata a causa della visita di Mussolini. Con il pretesto del cambio della camicia, i due si recano in una stanza per innescare gli esplosivi ma vengono "richiamati" dall'attendente del feldmaresciallo Wilhelm Keitel che gli chiede di sbrigarsi. Il colonnello, impacciato dalla sua menomazione, riesce ad innescare uno solo dei due pacchi di esplosivo ed inoltre la riunione, a causa del caldo estivo, viene spostata dal bunker alla sala riunioni, una costruzione in legno che non amplificherà l'effetto dell'esplosione. Il tenente viene mandato a prendere l'automobile e Stauffenberg, come concordato, viene chiamato al telefono da Fellgiebel ed in questo modo riesce ad uscire dalla sala riunioni.

Pochi minuti dopo avviene l'esplosione. I due, non senza fatica, riescono ad uscire dalla Tana del Lupo ed imbarcarsi sull'aereo che li riporterà a Berlino. Nel frattempo Fellgiebel chiama Mertz von Quirnheim per comunicargli l'avvenuto attentato, ma i due non si intendono e le comunicazioni vengono immediatamente bloccate da Olbricht. Ritenendolo troppo rischioso, egli non allerta la riserva per dare inizio all'Operazione Valchiria, perdendo in questo modo tempo prezioso. Von Quirnheim decide allora di agire di sua iniziativa allertando la riserva ed, una volta che Stauffenberg e von Haeften atterrano a Berlino, vengono a conoscenza che l'allarme non è stato dato e che Fromm non è stato avvertito. Stauffenberg è furibondo per il tempo che è stato perduto, e ritenendo la riuscita dell'operazione compromessa, intima al generale di dare inizio a "Valchiria" a nome di Fromm, anche senza la sua approvazione e gli dà appuntamento nell'ufficio di quest'ultimo entro un quarto d'ora.

Olbricht esegue le direttive di Stauffenberg, e da inizio all'Operazione Valchiria, a nome di Fromm. Pochi minuti dopo, nell'ufficio di quest'ultimo, i congiurati mettono di fronte al fatto compiuto il generale, offrendogli ancora una volta di unirsi a loro. Tuttavia Fromm, dopo avere parlato al telefono con Keitel, saputo che Hitler è sopravvissuto, si rifiuta di partecipare al complotto e, pertanto, viene messo agli arresti dai congiurati. Il capo della polizia di Berlino, il Conte Wolf-Heinrich von Helldorf, garantisce l'appoggio delle forze dell'ordine ed i primi gerarchi nazisti cominciano ad essere arrestati ed i ministeri occupati, mentre dai distretti dei paesi occupati giungono notizie confortanti in merito alla resa senza combattere delle SS. Il feldmaresciallo Erwin von Witzleben viene nominato comandante supremo delle forze armate. Tutto sembra procedere secondo i piani ma la riserva comincia, giustificando i timori di Beck, a ricevere ordini contraddittori ed anche in capo a Stauffenberg viene emanato un ordine di arresto.

La situazione precipita dopo che il maggiore Otto Ernst Remer[3] parla direttamente al telefono con Hitler tramite il ministro della propaganda Joseph Goebbels, accertando in questo modo che il Führer è vivo e vegeto. Quest'ultimo ordina all'alto ufficiale di catturare tutti i traditori vivi. Le comunicazioni dal comando di Stauffenberg vengono bloccate e rapidamente il controllo della situazione torna al Governo del Reich. I congiurati vengono arrestati e Fromm, disattendendo gli ordini di Hitler, ne ordina la fucilazione, nonostante l'esplicita opposizione del maggiore Remer, al fine di cercare di occultare la sua conoscenza dei fatti. Beck si suicida con un colpo di pistola alla testa, Olbricht, von Quirnheim, von Haeften e Stauffenberg vengono immediatamente fucilati uno dopo l'altro nel cortile del palazzo di Bendlerblock, mentre gli altri congiurati verranno giustiziati dopo brevi processi presieduti dal crudele giudice Roland Freisler, ma il destino di Fromm è comunque segnato: sarà fucilato il 12 marzo 1945 con l'accusa di "codardia di fronte al nemico".

Il complotto del 20 luglio sarà l'ultimo dei precedenti 15 attentati compiuti dai tedeschi per uccidere il Führer, ma solo nove mesi più tardi, il 30 aprile 1945, il dittatore si suiciderà nel bunker del Palazzo del Reichstag durante la battaglia di Berlino. Nina von Stauffenberg, moglie del defunto colonnello, sopravviverà alla guerra insieme ai suoi cinque figli, per poi spegnersi il 2 aprile 2006. Il film si chiude così con una seguente frase dal monumento alla Resistenza tedesca di Berlino:

« – Voi non portaste il peso della vergogna. Avete resistito sacrificando la vostra vita per la libertà, per il diritto e per l'onore. »

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